Le prime due sale del primo piano del Museo sono dedicate agli straordinari reperti trovati alla Caverna delle Arene Candide (SV) negli scavi compiuti tra gli 40 e 50 del ‘900.
A 6.70 m di profondità all’interno della grotta è stato rinvenuto il giovane cacciatore soprannominato Principe delle Arene Candide per via della ricchezza del corredo con cui è stato sepolto: centinaia di conchiglie forate che decoravano il copricapo, una lunga lama di pietra, ciondoli in avorio di mammut, parti di corna di alce lavorate. Il ragazzo è morto circa 24.000 anni fa a causa di una grave ferita alla spalla sinistra e alla mandibola. La sua sepoltura trova confronti con quella di un altro cacciatore rinvenuta in Russia a oltre 3000 Km di distanza. Entrambi facevano parte della cultura chiamata “Gravettiana” documentata in Europa dal Portogallo alla Russia e dall’Italia all’Inghilterra come si può vedere nella grande carta geografica della sala.
Le vetrine seguenti, nella stessa sala, espongono un antichissimo “cimitero” trovato all’interno della stessa Caverna delle Arene Candide (SV). Circa 11 mila anni fa, in due fasi diverse separate da alcuni secoli, vengono seppelliti una ventina di uomini, bambini, donne e giovani. Sono cacciatori-raccoglitori vissuti in Liguria alla fine dell’era glaciale. I loro corredi comprendono ciottoli, sostanze coloranti, resti di numerosi animali tra cui un pesce, piccoli strumenti in pietra, che raccontano il loro mondo spirituale e gli aspetti ambientali del territorio in cui sono vissuti.
Nella sala successiva, le testimonianze della piccola comunità umana che vive nella caverna durante il pieno Neolitico, oltre 6500 anni fa. Nella Caverna delle Arene Candide ricovera le bestie, prepara e consuma il cibo, fabbrica attrezzi e ornamenti, seppellisce i morti. Le sepolture sono all’interno di casse di pietra e le due esposte in questa seconda sala appartengono ad una donna e ad un uomo adulti: mostrano come la popolazione ligure dell'epoca fosse particolarmente robusta anche per gli spostamenti sul territorio legati alle attività pastorali