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Paleolitico
Scheletro di ossa di Ursus Spelaeus, esemplari diversi
Reperto
Grotta del Pastore, Toirano, Savona
Piano terra
Grotta del Pastore, Toirano, Savona
L'orso delle caverne che si può ammirare nella prima sala del museo è stato ricostruito con le ossa trovate nella caverna del Pastore a Toirano, Savona, risalenti al Paleolitico (100.000 anni fa circa); molti altri esemplari sono documentati nelle vetrine e provengono da varie grotte della Liguria come ad esempio la grotta delle Fate, Savona. L’orso delle caverne era più alto rispetto all’attuale orso bruno e sulle zampe posteriori poteva raggiungere anche i 3,5 metri di altezza. Aveva lunghi denti e artigli affilati. Si è estinto in Europa con la fine delle glaciazioni e in Italia è stato trovato soprattutto in Liguria, in Veneto e Trentino Alto Adige.
Questi animali si rifugiavano durante il letargo nelle grotte dove alcuni individui potevano morire o essere cacciati dai Neanderthal che frequentavano le medesime grotte e vi hanno lasciato i loro attrezzi in pietra. La caccia agli orsi delle caverne procurava una grande quantità di carne, ma anche pellicce, tendini e grasso: le ossa degli orsi trovati alla Grotta Fumane in provincia di Verona mostrano i segni lasciati dagli strumenti in pietra durante la macellazione dell’animale ad opera dei Neanderthal.
Nelle grotte di Toirano si possono ancora oggi vedere i resti di orso oltre a impronte e graffi.