Livia

Livia

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Tecnica e misure:

Marmo bianco lunense, altezza 31 cm

Tipologia:

Scultura

Provenienza:

Luni, La Spezia, Collezione Varni

Collocazione:

Secondo piano

Provenienza:

Luni, La Spezia, Collezione Varni

 

Questo ritratto imperiale proviene dalla città romana di Luni (La Spezia) ed è tradizionalmente attribuito a Livia, la moglie di Augusto.

Il volto in marmo bianco, fortemente idealizzato e leggermente voltato a destra, è triangolare, allargato alle tempie e sormontato da una pettinatura a scriminatura centrale con il diadema e la benda di lana bianca, segni di dignità sacerdotale e potere.

L'attribuzione a Livia si basa proprio sulla presenza di diadema e benda di lana, riservati a sacerdoti e imperatori: Livia infatti, ottenne il titolo di Augusta e di sacerdotessa del Divo Augusto nel 14 d.C. 

Le fonti storiche raccontano che Livia andò in sposa al futuro primo imperatore di Roma a 18 anni, con un matrimonio e due figli alle spalle. Ebbe un ruolo importante nella vita politica di Augusto anche se alcuni autori antichi la accusano di aver ucciso tutti i discendenti e Augusto stesso.

Altri studiosi attribuiscono invece il ritratto ad Antonia Minor, nonna di Caligola, altra figura della famiglia Giulio-claudia. Secondo questa ipotesi sarebbe stato realizzato tra il 37 e il 39 d.C. quando, come Augusta, le furono tributati particolari onori dal nipote Caligola.